Il Cipresso in Toscana

«[...] Ci invidia quest'albero lo straniero del Nord (là dove non nasce per nebbia e freddo), ma anche la gente d'altri paesi ammira il modo col quale esso è da noi impiegato; sia che l'abbian visto situato fra casa e pagliaio, o ai confini della proprietà, o ancora lungo il viale d'accesso d'una delle tante ville toscane; modo e disposizione che conferiscono al nostro paesaggio un aspetto indimenticabile.
Se si dicesse di poter enunciare un'esatta regola sul giusto impiego del Cipresso, s'errerebbe: tuttavia nei giardini esso va impiegato quale elemento verticale sulle linee orizzontali del terreno. Sono poi il clima, la località, l'esposizione, la tradizione, che dovranno guidare lo spirito di chi, con anima d'artista, voglia porre il Cipresso nel suo esatto valore paesaggistico. [...] »

Pietro Porcinai

Il Cipresso e la cultura celtica

Il Cipresso è anche uno degli alberi protagonisti della cultura celtica. Nell'oroscopo di questa antichissima tradizione i nati dal 25 gennaio al 3 febbraio e dal 26 luglio al 4 agosto, appartengono a questo segno. Secondo appunto l'astrologia celtica il Cipresso, con il suo verde perenne, è simbolo di longevità. I nati di questo segno invecchiano, infatti, discretamente, senza eccessivi tormenti. Il Cipresso è di natura tollerante, spesso trascura i propri affari e si dedica con altruismo a quelli degli altri, a volte non presta le cure necessarie nemmeno alla propria salute. Franco e rustico, il Cipresso sembra saper comunicare sia con gli uomini sia con le forze principali della natura, comprendendo come per "istinto" il vento, i segnali delle acque e gli indizi della terra. Il Cipresso ha un reale culto per l'amicizia e possiede un gusto profondo per il buonumore e la buona compagnia. Il piacere della sua presenza lo rende perciò indispensabile in società. Anche i più "musoni" fra i Cipressi sanno farsi amare. Nell'adolescenza spesso tentano di volare con le loro ali per ricercare una reale autonomia.

Saverio Pepe